martedì 5 febbraio 2013

Trail Giovo Beigua

Domenica 3 febbraio 2013
Sabato Pomeriggio (non pensate a Baglioni) sparo 10 sms a raffica con queste laconiche parole : "Domani Giovo Beigua, sei disponibile? " .
Le prime risposte di dispiacere adducendo questo o quell'altro impegno , poi le prime adrenaliniche risposte con " com'è questa cosa ? " - " Dimmi un po il programma" - " Ma è un giro lungo".
Vi posso dire che ho barato un filo dicendo che sarebbe stata una cosa tranquilla.
Alla fine pesci abboccati tre con una rinuncia finale a mezzanotte per litigi familiari.
Rendez vous ore 7.30 sotto casa mia. I due superstiti rimasti si presentano puntualissimi al nastro di partenza. Vai di jeeppettina e alle 8 meno 5 foto ricordo al Giovo. Freddo bestia più che altro per il vento. Comunque appena giunti nel bosco ho capito che non sarebbe stata proprio una passeggiata. Infatti la neve non si era sciolta come pensavo e , sprovvisti di ciaspole su mio delirante suggerimento, abbiamo iniziato a picchiarci con una neve bastardamente poco dura . Fatica bestia ma con tanta gioia e adrenalina in corpo siamo arrivati in un tratto scoperto dove improvvisamente si è aperto uno scenario immenso. Una visione nitida a 360° che ci ha permesso di vedere tutta la catena delle alpi e persino sino ad oltre l'isola Gallinara, con uno sprazzo di corsica che si confondeva con una leggera foschia verso sud. Vai di foto filmati e indicazioni fantozziane su quel picco o su quel monte super famoso. Ci sentivamo come alla conquista del K2 , in cima al mondo. Purtroppo una brezza cattiva e pungente ci ha richiamato all'ordine facendoci ripartire per la vetta dove, toccando il suolo dell'asfalto con un grido di gioia e constatando la chiusura del rifugio con un'imprecazione, ci siamo rintanati in una legnaia per cercare riparo dal tifone che ci stava bersagliando. Preso da misticismo pseudo cattolico ho indicato alla truppa che potevamo trovare riparo dalla chiesetta. Chiusa anch'essa ma con il piccolo sagrato illuminato dal sole e al riparo dal vento. Subito uno spuntino stravaccati per terra e poi a malincuore uno dei due amici ha dovuto rinunciare perchè penetrato dalla neve negli scarponi con successivo bagno delle calze e piedi gelati. Fortunatamente si è diretto verso prato rotondo dove ha trovato un passaggio per casa. Rimasti in due siamo partiti per il rientro che pensavamo più morbido sia per il vento che per la neve. Indubbiamente il vento è sparito lasciando spazio al sole che ci scaldava ma lo stesso sole ha sciolto tutti quei tratti di neve dura che è diventata una sorta di sabbia mobile. Non immaginate la fatica fatta per tre quarti del percorso. Comunque siamo arrivati al Giovo stanchi ma decisamente contenti di questa performance. Tempo all'andata : h 4.30
Tempo al ritorno : h 2.30
Km totali : 19.1

 



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